Una barca capovolta e sostenuta dai suoi stessi remi che diventa un riparo dalle intemperie e momento di raccolta per i naufraghi è l’installazione battezzata “Senza Terra / Pomerio” del collettivo di 50 artisti coordinato dal curatore Boris Brollo, realizzata per la 17° Mostra Internazionale di Architettura della Biennale di Venezia. L’imponente opera interattiva verrà esposta all’Isola di San Servolo dal 22 maggio al 21 novembre, una location-simbolo dell’approdo delle barche, una lingua di terra che nella lunga storia veneziana ha accolto e riparato, offrendo ai suoi temporanei ospiti una sosta di riflessione e di rigenerazione. Ed è proprio in questo frangente carico di umanità che si inserisce l’installazione, proponendosi essa stessa come luogo protetto e sicuro: una barca-casa sotto il cui “tetto” ci è offerta la possibilità di ri-fugiarci, ri-trovarci, ri-flettere e ri-progettarci. Uno spazio vitale inviolabile che per le sue connotazioni storiche assume la sacralità del Pomerium latino. Il progetto “Senza Terra / Pomerio” funge quindi da messaggio universale di amore e solidarietà, un inno celebrativo agli esiliati, ai rifugiati, ai Senza Terra di ogni nazione al fine di offrire loro un luogo ideale dove trovare asilo sotto il concetto della sacralità del vivere comune.